Facendo due conti: se ci si immatricola tra i 19 e i 20 anni, ad andare tutto bene, ci si laurea tra i 25 e i 26 (era così per i quinquennali, i post-riforma ci mettono un po' di più). Poi? Poi si cerca lavoro. Dopo un mese, tempo di realizzare che la pacchia era finita, è ora di aprire una bella paginetta word e metterci dentro chi sono. Quello lo so e so anche dove abito. Le mie esperienze lavorative? Si apre il baratro, nonchè un paradosso molto interessante. Se proprio devono riformare l'università a ogni cambio di Governo, invece di spezzettare a destra e a manca potrebbero semplicemente renderla più pratica, in modo da preparare (come ormai accade in tutta Europa) i giovani al lavoro vero. Che poi magari non ci sarà, ma intanto si avrebbe un'idea un po' meno vaga di quello che si sarebbe potuto fare. Comunque, niente lamentele, continuiamo a subire passivamente...tanto io da solo/a che posso fare?
Devo scrivere cosa so fare e dove l'ho fatto. All'università ho studiato, mi sono arrangiata facendo la babysitter, ho fatto il servizio civile in una struttura che accoglie minori in difficoltà...ma di redazioni non ne ho viste manco col cannocchiale. Ah, ho fatto uno stage in un ufficio stampa...il primo di una lunga serie. Scrivo il mio scarno cv...a chi lo spedisco? Penso: se lo mando di mia iniziativa e i destinatari non stanno cercando nuove persone, mi cestineranno subito. Meglio rispondere agli annunci. In un mese ho creato quasi cento account per altrettanti siti di ricerca di lavoro, e giù a scrivere nickname e password. In qualche mese spedisco settanta cv in tutta Italia.
Di spostarmi l'avevo messo in conto e non mi crea problemi. Cercano gente giovane e con esperienza (?). Rispondono in cinque, tre a Milano e due a Roma. Prendo il treno e parto. Stage di sei mesi non retribuiti, affitti esorbitanti, tempo pieno. Come vivo? Torno a casa, tutte e cinque le volte.
E poi si lamentano che a trent'anni siamo ancora tutti con mammà e non ci sposiamo e non facciamo figli. Io al martrimonio non ci credo, quindi il problema mi tocca relativamente. Ma al rapporto di coppia sì e prima o poi vorrei avere dei figli. Poi...molto poi, se va avanti così.
Visualizzazione post con etichetta lavoro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lavoro. Mostra tutti i post
mercoledì 18 novembre 2009
Perchè questo nome?
Perchè 'Voglio fare la giornalista'? Perchè voglio fare la giornalista... da quando ho memoria, direi. Alle elementari le bambine della mia età giocavano a fare le ballerine; io le guardavo e volevo intervistarle per sapere com'era essere una ballerina. Alle medie mi sono fatta coraggio e ho confessato il mio sogno alla prof. di Lettere, che ha espresso tutta la sua fiducia nei miei confronti, dicendomi: "Francesca, già ti vedo che ci racconti quello che accade nel mondo, mentre le bombe ti cadono sopra". Ora è in pensione.
Al liceo la mia passione ha conosciuto il suo primo e credo unico concorrente: i ragazzi. Ma la voglia di sapere, di scrivere e di raccontare era sempre la stessa. Mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione negli anni del boom di questa facoltà. Il primo anno eravamo quasi cinquecento. Tra alterne vicende, chi prima chi dopo, ci siamo laureati quasi tutti, andando a ingrossare il conto dei 'comunicatori'.
Gli ultimi dati disponibili, frutto di una ricerca condotta da Alma Laurea sui laureati del 2003, dicono che, dopo cinque anni, il 92% di loro ha trovato lavoro. Solo che uno su quattro è precario...e sottopagato. Tutto sommato posso ancora piangermi addosso per i prossimi tre anni...
Al liceo la mia passione ha conosciuto il suo primo e credo unico concorrente: i ragazzi. Ma la voglia di sapere, di scrivere e di raccontare era sempre la stessa. Mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione negli anni del boom di questa facoltà. Il primo anno eravamo quasi cinquecento. Tra alterne vicende, chi prima chi dopo, ci siamo laureati quasi tutti, andando a ingrossare il conto dei 'comunicatori'.
Gli ultimi dati disponibili, frutto di una ricerca condotta da Alma Laurea sui laureati del 2003, dicono che, dopo cinque anni, il 92% di loro ha trovato lavoro. Solo che uno su quattro è precario...e sottopagato. Tutto sommato posso ancora piangermi addosso per i prossimi tre anni...
Etichette:
disoccupazione,
laureati,
lavoro,
precariato,
scienze della comunicazione
Premessa all'uso di questo blog
Mal comune mezzo gaudio? Ma quando mai! Non so tu, ma quando mi trovo davanti facce cariche di comprensione, che guardandomi annuiscono e immancabilmente la buttano là: "mica sei solo tu, oggi come oggi tutti hanno difficoltà a trovare lavoro...c'è la crisi...è un periodo difficile...bla bla bla, bla bla bla", non mi consolo neanche un po'.
Mi chiamo Francesca, ho 28 anni e da due sono laureata in Scienze della Comunicazione.
Mi chiamo Francesca, ho 28 anni e da due sono laureata in Scienze della Comunicazione.
Iscriviti a:
Post (Atom)