martedì 24 novembre 2009

Pubblicisti? Professionisti? Giornalisti!

Per le informazioni ufficiali il sito di riferimento è quello dell'Ordine (www.odg.it). Ma cos'è l'Ordine dei giornalisti? Premesso che a breve dovrebbe essere riformato, l'Ordine è un organo burocratico con cui si deve per forza fare i conti se si vuole essere legittimati a esercitare questo mestiere. Così com'è, l'Ordine prevede due principali categorie di giornalisti: i professionisti, che svolgono la professione in modo continuativo ed esclusivo e i pubblicisti, che lo fanno in modo continuativo ma non esclusivo.
Due categorie, due albi di riferimento. Per accedere a quello dei pubblicisti, per ora, è necessario dimostrare di aver collaborato per due anni in modo continuativo con un giornale (cartaceo o digitale), avendo scritto e firmato un certo numero di articoli, che variano a seconda dell'Ordine regionale di riferimento. Gli articoli devono essere recapitati alla sede dell'Ordine regionale a cui si chiede l'iscrizione, insieme alle ricevute di pagamento (per dimostrare che siamo stati in qualche modo retribuiti per il nostro lavoro). I 24 mesi di collaborazione non devono per forza avvenire nella stessa testata: importante è che non si superino i 6 mesi di inattività, altrimenti le precedenti collaborazioni perdono valore. Ricapitolando: due anni in redazioni (quotidiani, settimani, mensili) il cui direttore deve essere regolarmente iscritto all'albo; consegna di copie o stampe degli articoli scritti e firmati (numero variabile a seconda della regione) e dei cedolini che dimostrano la retribuzione ricevuta. Se verrà approvata la riforma, il confine tra i due Albi si assottiglierà, visto che spesso i 24 mesi necessari per diventare pubblicisti vengono svolti a tempo pieno. Per questo gli aspiranti pubblicisti dovranno frequentare dei corsi organizzati dagli Albi regionali, che dovrebbero riguardare soprattutto l'etica e gli aspetti normativi della professione. Trascorsi i due anni, gli aspiranti pubblicisti dovranno dimostrare di aver recepito qualcosa, insomma di non aver solo fatto passare il tempo - aspettando un riconoscimento finora 'scontato' - sostenendo un 'esame' di cui ancora non si conoscono bene le fattezze.
Altra storia per i Professionisti. Due le strade da percorrere per aspirare all'ambito attestato: frequentare una scuola di Giornalismo riconosciuta dall'Ordine nazionale (sono una decina in Italia, a prezzi che non definirei di favore), che permette di accedere all'esame di Stato. O lavorare (con contratto di assunzione) per 18 mesi per un giornale (previa iscrizione all'apposito Albo dei Praticanti) e poi sostenere l'esame. Fattibilissimo di questi tempi!

1 commento:

  1. Io ci sto provando, sono ancora agli inizi ma domani ho un colloquio per una testata locale..
    Speriamo bene!

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