lunedì 14 dicembre 2009

Requiem per il quotidiano?

Il giornalismo cartaceo è davvero destinato a cadere sotto i colpi dell'avanzata digitale, o troverà la forza di rinnovarsi per non scomparire?
Da poco ho terminato un corso di giornalismo e quando mi è stato chiesto di preparare una tesina su un argomento che mi destasse un qualche interesse, non ho avuto dubbi. Pensavo che la crisi, per molti versi incontrovertibile, della carta stampata fosse talmente sotto gli occhi di tutti che, in un primo momento, l'argomento mi sembrava quasi scontato. Pensavo ci fossero decine di scritti e saggi ammonticchiati sugli scaffavi delle librerie da cui prendere spunto e pagine e pagine di internet in cui esperti, o sedicenti tali, s'arrovellassero il cervello sull'annosa questione. Non è così. Sarà la relativa gionivezza della materia, sarà che per molti il danno è fatto e non vale neppure la pena di interrogarsi sui perchè, fatto sta che, a parte i tre saggi di Alessandro Barbano, Vittorio Sabadin e Ryszard Kapuscinski, la bibliografia è piuttosto scarsa.
I dati sulla caduta libera delle vendite dei quotidiani ci sono, monitorati e aggiornati dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali), che propone anche un'analisi dettagliata dell'argomento. Ma è soprattutto nei blog che la discussione si fa viva. E' lì che, senza remore, ci si chiede come il quotidiano, un'istituzione per il nostro paese, si sia ridotto a mero espediente per ottenere un gadget (che sia un libro, un opuscolo o quant'altro) che gli si associa nella speranza di risollevarne le vendite. Ancora peggio: a forza propinarci Divine Commedie, enciclopedie, atlanti e via dicendo le case degli italiani si sono riempite di libri e libretti e il richiamo prima esercitato da questi collaterali è bello che finito.
Prima le free press, poi internet hanno minato le solide basi del quotidiano cartaceo che ha reagito tardi e male a questi 'attacchi', crogiolandosi a lungo nel ricordo di un aureo passato che ormai ha ben pochi riscontri nella realtà. Le caratteristiche della stampa gratuita - la sua gratuità appunto e il fatto di intercettare i lettori nei luoghi (mezzi pubblici in primis) in cui hanno poco da fare - ha garantito l'affermazione di questo nuovo mezzo di informazione. Ma è stata soprattutto la diffusione del web a suggellare la crisi della carta stampata. I lunghi tempi di preparazione fanno sì che il quotidiano cartaceo appena stampato sia già vecchio rispetto alla versione digitale. Aggiornamento continuo delle notizie, foto, filmati e link rendono i quotidiani on line accattivanti e sicuramente preferibili in un momento in cui, abituati ai servizi comodi e gratuiti della rete, comincia a pesare anche il recarsi in edicola e spendere un euro per acquistare il giornale.
Fare previsioni per il futuro non è semplice, soprattutto se si pensa che la tecnologia rende oggi possibile cose fino a qualche anno fa nesspure pensabili. Si tratta di scenari in continua espansione, le cui conseguenze potranno essere visibili soprattutto sul lungo periodo. Ma solo con un atto di modestia, e facendo leva sui suoi punti di forza, il quotidiano cartaceo si potrà salvare da una quantomeno probabile estinzione.

1 commento:

  1. Sei informata sul microgiornalismo? BNO NEWS è un sito di notizie su Twitter curato da un giovanissimo olandese (?) che fornisce notizie quasi in tempo reale. Ad esempio è stato il primo a dare la notizia del terremoto de L'Aquila. Altro che Ansa! Ritengo che sia il giornalismo del futuro, anche se personalmente sono molto affezionata al giornale cartaceo.
    Giuseppina C.

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